Continui crolli agli scavi di Pompei

 

Il crollo della Domus dei Gladiatori, situata in via dell’Abbondanza nell’area archeologica di Pompei (Na), ha evidenziato una precarietà a livello strutturale di tutto il contesto degli scavi archeologici. Sono stati accertati altri cedimenti a dei muri che il Direttore degli scavi avrebbe spiegato essere dovuti alla malta de-coesa non legante.Pare che subito dopo il rilevamento del crollo sia iniziati i lavori di ripristino. Intanto notizie che devono essere ancora accertate informano che, nei giorni precedenti al crollo della casa dei Gladiatori sia rimasto inascoltato l’allarme di cedimenti evidenziato dai custodi. Sempre più fondata, infatti, dopo un accertamento dei carabinieri, è la notizia che il 3 novembre, tre giorni prima che crollasse “ l’esposizione” di trofei dei gladiatori, sul registro quotidiano  protocollato e visionato dal  direttore degli Scavi, sia stato annotato  il crollo di un muro lungo dieci metri nel vicolo di Ifigenia.

Tutto questo prova che ci sarebbero altri edifici a rischio e sottolinea il pericolo costante di crollo, quindi  non si esclude che possano avvenire cedimenti di intere strutture. La Corte dei conti ha deciso di aprire un’inchiesta sulla gestione del commissario Fiori. La situazione resta molto tesa, ai dipendenti del sito archeologico è stato vietato ogni contatto con la stampa. . La Procura ha disposto di allargare l’area del sequestro: oltre alla zona del crollo, anche l’area di Trebio Valente e della bottega della Domus del Moralista, a monte delle quali sono in corso lavori per convogliare le acque piovane e dei campi coltivati. Degli scavi di  Pompei è tornato a parlare anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che nei giorni scorsi ha espresso duri  commenti sull’accaduto. Ovviamente forti proteste sulla gestione del Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi si alzano dall’opposizione, che ne chiede anche le dimissioni, mentre il partito di governo si è schierato a sua difesa. Sulle responsabilità del caso si procederà attraverso specifiche indagini eseguite da tecnici del Ministero ed eventualmente alla magistratura che, ci auguriamo, porteranno luce sulla vicenda degli scavi di Pompei e non  ci sia, come sempre , uno scarico di responsabilità.

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