BABY GANG, UNA PROPOSTA DI LEGGE PER CONTRASTARE FENOMENO

Una proposta di legge per contrastare il fenomeno delle baby gang a Napoli sarà consegnata alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati il prossimo 23 ottobre.

Ad annunciarla è stato Mario Covelli, presidente della Camera Penale Minorile, al termine di un incontro-dibattito svoltosi a Napoli, promosso da Camera Penale Minorile, Giovani Penalisti Napoli e Dimensione Forense, moderato dal giornalista del Mattino Leandro Del Gaudio a cui hanno partecipato, tra gli altri, i vertici della magistratura partenopea, i deputati Gianfranco Di Sarno, della Commissione Giustizia, e Flora Frate, della Commissione Cultura.

“Nella bozza si punta a evitare che il Tribunale per i Minorenni conosca il minore solo dopo la commissione del reato per giudicarlo e condannarlo. La proposta vuole fare in modo che il tribunale entri in contatto con il minore a disagio e lo indirizzi verso un percorso di educazione, recupero, formazione professionale, attività sportive e ludiche propedeutico a un ingresso positivo nella vita sociale”, ha aggiunto Covelli.

“Togliere la responsabilità genitoriale agli appartenenti alla criminalità organizzata? A mio avviso – ha osservato – sarebbe solo anticostituzionale. Noi chiediamo invece che sia avviato un percorso educativo in virtù del quale il minorenne sappia reagire e abbracciare valori positivi, abbandonando quelli negativi trasmessigli dall’ambiente familiare”.

“Per la prima volta possiamo avvalerci della positiva interlocuzione avviata da un Ministro della Giustizia che ha deciso di confrontarsi con associazioni forensi, avvocati e tutte le categorie professionali – ha detto Gennaro Demetrio Paipais, presidente dell’Unione Giovani Penalisti – Dopo essere stati ricevuti dal Guardasigilli nelle scorse settimane, contiamo quanto prima di poter essere auditi anche dalle Commissioni Giustizia di Camera e Senato per illustrare le nostre proposte finalizzate a rivedere il ruolo dello Stato nella capacità educativa del minore autore di reato”.

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